
Nato Caltanissetta nel 1949, Giuseppe Pignatone entra in magistratura nel 1974. Dopo un'esperienza come Pretore a Caltanissetta, nel 1977 viene trasferito alla Procura di Palermo, dove nel 2000 è nominato Procuratore aggiunto. Qui con Piero Grasso dirige la Direzione distrettuale antimafia, e porta a termine molte indagini contro Cosa nostra. Negli anni '80 incrimina Vito Ciancimino, ex sindaco di Palermo poi condannato per mafia e corruzione, e, indaga l'ex presidente della Regione Totò Cuffaro, chiedendo una condanna a otto anni. Coordina le indagini che portano all'arresto di Bernardo Provenzano dopo 43 anni di latitanza. Nel 2008 è nominato procuratore capo di Reggio Calabria, periodo in cui subisce una serie di atti intimidatori per la lotta alla ‘ndrangheta. Nel febbraio del 2012, il Consiglio Superiore della Magistratura, all'unanimità lo nomina Procuratore capo di Roma, carica ricoperta fino al 9 maggio del 2019. Tra le sue pubblicazioni:
- Il contagio (Laterza 2012);
- Modelli criminali (Laterza 2019).